
Avrei dovuto scrivere questo pezzo già molto tempo fa, forse prima ancora di creare
COMEBARABBA... Le rivelazioni della conoscenza, grandi o piccole che siano, esprimono il loro valore solo se affidate alla condivisione, esposte alla critica e alla forza delle altrui esperienze; non posso dunque che scusarmi per questo insano e maldestro ritardo affidando alla vostra lettura queste mie prime modeste riflessioni.
Recentemente ho fatto una scoperta per certi versi banale, trattandosi di informazioni pubbliche e facilmente reperibili, astutamente celate dal solo silenzio mediatico che le circonda, ma non per questo meno scandalosa e capace di effondere nell’animo di un spettatore non completamente distratto una profonda inquietudine ed un certo turbamento. Tra gli articoli disponibili gratuitamente su www.effedieffe.com, giornale on-line diretto da Maurizio Blondet, ne ho trovato uno intitolato “
il grande inganno” di Solange Manfredi, in cui è raccontata una inchiesta condotta dal noto periodico
economico nazionale
Famiglia Cristiana, pu

bblicata nel numero del 4 gennaio 2004, dalla quale è emerso che la nostra integerrima Banca d’Italia è controllata per il 95% da banche e società di assicurazione private(Intesa, San Paolo, Unicredito, Generali, ecc..) in evidente violazione (volendo del solo e sano buon senso, ma anche..)dell’articolo 3 dello statuto stesso della Banca d'Italia per il quale “
In ogni caso” vige(
rebbe) l’obbligo di assicurare la permanenza della partecipazione maggioritaria al capitale da parte di enti pubblici o di società la cui maggioranza delle azioni con diritto di voto sia posseduta da enti pubblici.
In poche parole il soggetto titolare del dovere di vigilanza è stato letteralmente fagocitato dagli istituti soggetti a detto controllo.
Un nuovo sistema autoreferenziale nato all'alba di una Legge (Colpo?) di Stato, la numero 35 del 1992 (Amato – Carli) alla quale ne è stata fatta lì per lì seguire una seconda, se vogliamo innocua se isolatamente considerata ma profondamente inquietante se letta nel nuovo contesto ordinamentale, e cioè la numero 82 del 1992 con cui è stata attribuita la facoltà alla Banca d’Italia (appena servita su un piatto d’argento alle fiere schiere) di decidere autonomamente il costo del denaro in Italia.
I fatti citati anticipano ampiamente gli scandali bancari che tanto indignarono i benpensanti nelle tribune politiche ed in quelle televisive di casa nostra, dalle quali certamente sono state lanciate accuse sulle negligenze e sulle leggerezze (e chissà forse anche sulle presunte o presumibili collusioni) della Banca d’Italia e del suo gov

ernatore, senza però che fossero indicate agli italiani le nuove circostanze di fatto e diritto in cui il nostro sistema di garanzia si trovava ad operare.
Il modello ora descritto, oltretutto, non è neanche di esclusivo italico appannaggio: la Banca Centrale Europea è partecipata (controllata?) per il 70% circa dalle Banche Centrali Nazionali degli Stati che hanno adottato l’Euro (tra cui la privatissima Banca d’Italia per il 12,5%) e per il 30% circa dalle Banche Centrali Nazionali degli Stati membri che NON hanno adottato l’Euro.

In particolare la Banca d’Inghilterra si è aggiudicata circa il 14,5% del capitale attestandosi al terzo posto in assoluto tra i Partners (controllanti?) della BCE (dopo Germania e Francia).
"Bisogna ingannare gli uomini per asservirli, ma si deve loro almeno la cortesia della menzogna" scriveva Madame de Staëled nel '700... ma chi è allora il grande asservitore? Qual è il disegno? Quanto i potenti della terra sono rimasti veramente sorpresi dalle recenti catastrofi economiche globali? Ed in definitiva, come direbbe la Medea di Seneca, cui prodest ?